Cosa scrivere? Come scrivere? Quando scrivere?
Sono le tipiche domande che affliggono i social media content, alla ricerca del post “perfetto”, quello che raccoglie più Like e condivisioni, che raggiunge le bacheche dei fan e magari ne cattura anche di nuovi.
Raggiungere elevati livelli di interazione è l’obiettivo di qualsiasi azienda. Abbiamo già parlato di come posizionarsi al meglio su Facebook può rivelarsi molto vantaggioso per l’azienda perché consente di entrare in contatto con un potenziale target dell’azienda. Scrivere un buon post diventa quindi fondamentale per stimolare gli utenti e per accrescere la popolarità della pagina (e quindi del Brand). Ecco perché la redazione dei contenuti non può essere lasciata al caso, ma richiede un’attenta pianificazione.
Il post di Facebook si costituisce in tre sezioni: stato – contenuto – engagement: like, commenti, condivisioni.
Status. Il post perfetto prevede innanzitutto di sfruttare la sezione dello stato (status update) offrendo informazioni utili e persuasive che invoglino all’azione, alla lettura e all’interazione.
Contenuto. È la parte centrale, quella che cattura l’attenzione. Può costituirsi in immagine, video, evento, ma tra tutti è bene sfruttare la forza attrattiva delle immagini. Usare infatti immagini HD, full size (400 x 400 px), dai colori accesi, richiamanti il contenuto dello status, invoglia alla condivisione.
Engagement. È molto consigliato monitorare i like e le condivisioni, ma soprattutto sfruttare ogni singolo commento degli utenti per innescare ulteriori interazioni con domande o nuove curiosità sul post. È qui che diventa importante postare nelle ore di miglior interazione e non solo durante la fascia lavorativa aziendale, garantendosi una copertura social durante tutta la giornata. Nella maggioranza dei social, il primo pomeriggio è il momento migliore per pubblicare un post. La fascia migliore, quella più frequentata, va dalle 13 alle 16. Un consiglio: è buona norma scrivere anche fuori degli orari di lavoro, durante i week end o dopo l’orario di chiusura, la mattina presto o in pausa pranzo. Per assurdo infatti, se la tarda mattinata e il primo pomeriggio registrano il picco di presenza online, è alla sera, fuori dall’ufficio, quando sono in comodità, che gli utenti diventano interattivi.
Quando si scrive uno stato è bene prestare attenzione a 4 elementi in particolare:
1. Poche parole ma buone
È importante la qualità, non la quantità. Le parole chiave per un post vincente sono dunque: “chiarezza”, “sintesi”, “immediatezza”. I post pubblicati su Facebook, e in generali su tutti i Social Network, devono essere brevi ma d’impatto. L’ideale sarebbe scrivere un messaggio in grado di essere letto a colpo d’occhio su una riga (56 caratteri), ma il più delle volte non è possibile. In generale, è bene non superare mai le tre righe di testo.
2. Fornire il link del sito web
È buona norma arricchire il post fornendo il link diretto del sito aziendale. Sul web esistono servizi, chiamati URL Shorteners, che permettono di accorciare link troppo lunghi (i più conosciuti: blity.com e goo.gl). La loro funzione è, ovviamente, quella di ridurre il numero dei caratteri, così da rendere più corto l’intero post. Da un punto di vista estetico la strategia può avere successo, ma di recente è emerso che gli utenti preferiscono i link per intero perché offrono maggiori informazione su cosa leggeranno, oltre che per la paura di virus e furti d’identità.
3. Usare la prima persona
Parole autoreferenziali, come “io”, “mi”, “noi”, “ci”, aumentano le percentuali di possibili Like. Questo perché si crea empatia con i propri fan, che possono condividere o meno i vostri punti di vista.
4. Usare il punto di domanda
Fare domande dirette, specie alla fine di ogni post, è un modo per stimolare gli utenti e invitarli a partecipare alla conversazione. Chiamati in causa, rispondono commentando ed esprimendo le loro preferenze sull’argomento trattato.
A queste semplici regole, aggiungete le potenzialità degli Insights. Infatti, per monitorare l’attività della propria pagina, Facebook offre uno strumento di analisi che monitora le interazioni avvenute, di che tipo (like, condivisioni, commenti), quando, dove e quante, permettendo di capire il target che ci segue e a cui ci dobbiamo rivolgere.
E tu, quali metodi usi? Sei d’accordo con noi o ne hai di altri?